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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

FINO ALLA FINE DEL MONDO

Fino alla fine del mondo  (azulejos sulla parete esterna delle chiesa di S. Vicente, Bragança, dove Pedro e Inês si sposarono segretamente - foto dell'autore) Mi direte poi se avete mai sentito una così bella e tragica storia d’amore. Siamo nel 1340, Don Pedro, erede al trono del Portogallo, sta per sposare Costanza di Castiglia. La principessa giunge a Coimbra con il seguito del quale fa parte anche Inês de Castro, sua coetanea, amica e dama di compagnia. Costanza non è bella, Inês è splendida. L’erede al trono ne resta abbagliato e Inês finisce con il ricambiare il suo amore. Pedro avrà figli con entrambe, Costanza sa della storia del marito con Inês e soffre in silenzio. L’ultimo nato dal matrimonio, quello che diventerà Ferdinando I il Cortese, porterà alla morte la Principessa. Ma regolarizzare il rapporto con Inês è impossibile, il re non acconsente per la nascita spuria di lei (era figlia illegittima di Pedro Fernández de Castro, s...

AMO IL ROVESCIO

AMO IL ROVESCIO Io amo il Rovescio, Delle cose, Che sia Retro/Dietro/Opposto Schiaffo/Disastro/Tracollo O Acquazzone. Che il di(o)zionario ci aiuti. Il Rovescio, Lo amo, lo curo, lo coccolo, E me ne vanto fino al boato, Che sia per colpa tua, che sia casuale, Per l’averti troppo vista, Troppo trattenuta nei desideri. Io amo il Rovescio Perché a ogni modo mi fa veder le cose. In forma diversa,  Con dimensioni esagerate, Di cieli rivoltati sulle pene del mondo Sulle foglie a coprir le vergogne. Io amo il Rovescio, Delle cose, Che sia pelle al contrario, Sempre brividi porta, e lucida i sensi, Il sentire, il volere, il dovere. E, infine, il piacere. STHEP

UN BUIO COSI' POCO ILLUMINATO

UN BUIO COSI' POCO ILLUMINATO La benda sugli occhi. Le mani prigioniere. Seduto in terra. Poggiato al muro. Mi fa tutto male, come se mi avessero picchiato, non ricordo nulla. Mi alzo spingendo con le gambe, le mani dietro si graffiano sulla parete ruvida. Accenno qualche cauto passo. Sarà una cella? Perché mi hanno rinchiuso? Sarà un buco con una griglia in alto, dalla quale i miei carcerieri possono spiarmi? Cosa ho fatto per meritare questo? Avanzo piano, con accortezza, ho paura di farmi male, chissà dov’è il letto, se ci sono oggetti che intralciano. Chissà! Allungo un piede, ho la testa incassata tra le spalle a proteggerla da ostacoli improvvisi. Avanzo. Vuoto, c’è del vuoto sotto al mio piede, dovrei essere al centro della stanza, non sono sicuro che lo sia, torno indietro, mi poggio alla parete, ne seguo il profilo, mi sembra uno spazio circolare, giro, giro, chissà se sono tornato al punto di partenza, non capisco. Nessuna suppellettile, p...