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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

LA SEDIA ZOPPICA

  LA SEDIA ZOPPICA È nervosa. Si alza e con una mano saggia la stabilità della sedia. La cambia con un’altra del tavolino vicino. Sembra vada meglio. Continuo a leggere distrattamente. Si tocca un orecchino, d’argento o d’oro bianco, vagamente a forma di cuore rovesciato o forse è una goccia. Stringe il gancio tra il pollice e l’indice e lo sposta avanti e indietro tormentando il lobo. È un gesto consueto a vedere dal taglio allungato del foro. Stende le mani sul tavolino mentre sta arrivando il cameriere. Ordina anche per l’amica. Si gira l’anello; una riviera di diamanti, abbastanza grandi e molto brillanti. L’amica le dice qualcosa. Per convincerla delle sue parole, le carezza la mano. Lei si sottrae e scuotendo impercettibilmente la testa, prima a sinistra e poi a destra, fa segno di no. L’amica è bionda, con gli occhi azzurri e un viso angelico quasi perfetto, è bella. Lei è un bel tipo. Molte interessante, qualche anno di più. Ha uno sguardo magnetico che cattura. Intenso e c...

Puntini, puntini [rigorosamente due]

  Puntini, puntini [rigorosamente due] Tra le poche cose che ho capito c'è che è viva.  Non che ci volesse molto giacché   in caso contrario  non mi avrebbe chiamata. Mi sono precipitata. Le forze dell’ordine bloccavano l’accesso alla piazza rotonda dov'era la villetta. La villetta degli orrori, così dicevano le decine di curiosi che parlavano con i vigili del fuoco e le forze dell'ordine. Mettendo assieme i frammenti della telefonata di P. e quanto riuscivo ad afferrare, prima da uno poi da un altro capannello di persone, compresi che la mia amica l’aveva scampata bella. Infatti, prima di chiudere, aveva aggiunto che la polizia l’aveva salvata appena in tempo. Tutto però mi appariva ancora confuso. È  mai possibile che quel giovane carino e simpatico, conosciuto solo pochi giorni prima, fosse così pericoloso? Dopo il primo appuntamento per un aperitivo, durato appena un’ora, l’aveva accompagnata a casa e si era subito congedato. Più tardi un breve sms: “....

DALLA MIA FINESTRA

  DALLA MIA FINESTRA Dalla finestra fisso la vecchina che imbuca un busta nella cassetta della posta di un rosso mangiato dal tempo. È in punta dei piedi, vestita in maniera un po’ antiquata ma dignitosa; il cappotto le arriva a metà gamba, il cappellino con la tesa circolare e la borsa lucida delle grandi occasioni. Indossa candidi guanti di filo. L’indirizzo è vergato con mano incerta, la grafia è grande e il francobollo colorato. La vedo accertarsi che la lettera non sia rimasta incastrata; lei non sa che le cassette della posta ormai sono vuote, non le usa più nessuno. Si allontana di qualche passo e attende che arrivino a ritirare la corrispondenza. Deve conoscere l’orario perché il furgoncino giunge di lì a pochi minuti, tempo di attesa che lei ha trascorso con aria compiaciuta. Immagino stia pensando al destinatario, forse una figlia sposata e lontana, la sorella all’altro capo del mondo o forse il suo amore che ora è in guerra in Africa. Sono certo che pensi all’e...