LA SEDIA ZOPPICA È nervosa. Si alza e con una mano saggia la stabilità della sedia. La cambia con un’altra del tavolino vicino. Sembra vada meglio. Continuo a leggere distrattamente. Si tocca un orecchino, d’argento o d’oro bianco, vagamente a forma di cuore rovesciato o forse è una goccia. Stringe il gancio tra il pollice e l’indice e lo sposta avanti e indietro tormentando il lobo. È un gesto consueto a vedere dal taglio allungato del foro. Stende le mani sul tavolino mentre sta arrivando il cameriere. Ordina anche per l’amica. Si gira l’anello; una riviera di diamanti, abbastanza grandi e molto brillanti. L’amica le dice qualcosa. Per convincerla delle sue parole, le carezza la mano. Lei si sottrae e scuotendo impercettibilmente la testa, prima a sinistra e poi a destra, fa segno di no. L’amica è bionda, con gli occhi azzurri e un viso angelico quasi perfetto, è bella. Lei è un bel tipo. Molte interessante, qualche anno di più. Ha uno sguardo magnetico che cattura. Intenso e c...