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QUANDO HO INVESTITO LA VECCHIA...


QUANDO HO INVESTITO LA VECCHIA





Lo dico subito, sarò politically uncorrected.
Non si dovrebbe ridere di una cosa del genere né chiamare vecchia una signora (avrà avuto poco più di 65 anni).

Andiamo con ordine.

Era un tardo pomeriggio, di quelli che torni distrutto dal lavoro, pieno di pensieri e con ancora molte cose da fare in quel poco che resta della giornata.
Non trovavo parcheggio, passavo e ripassavo sempre per gli stessi posti, sperando in un colpo di fortuna.
Infine lo vedo, eccolo lì, parto al verde come neanche Vettel o Hamilton sarebbero stati capaci, mi affianco allo stallo, guardo i tre specchietti retrovisori, mi volto per maggiore sicurezza verso il marciapiede (sono prudente, non crediate) e ingrano la retromarcia.

I sensori di parcheggio segnalano un ostacolo, qualcosa in terra, immagino, non avendo visto nulla, inchiodo immediatamente, mi giro verso il marciapiedi e la vedo, la vecchia.

È scesa dal marciapiede, passando accanto ai cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati (era nascosta, aspettava proprio me!), sta guardando la mia auto con faccia sorpresa (lei, capito?), fa mezzo passo (l’inerzia), tira su il carrello della spesa vuoto verso il petto, sgrana gli occhi e poi… “sbatabam”, rumore metallico, lei investe il mio sportello posteriore.

La vedo con occhi ancora più grandi, stupiti, poi piano piano scompare, afflosciandosi come un sacco vuoto.

Scendo come un razzo (meglio dire come un pazzo), un passante è già lì, lei, la vecchia, è seduta in terra, ha abbandonato il carrello, va indietro, si adagia con il capo sullo scalino del marciapiede. Sembra morta.

Ma non lo è, avrei voglia di verificare se ha graffiato la mia macchina nuova, resisto più che per paura di una mia eccessiva reazione qualora avessi trovato un solo graffio; poi le sono subito al fianco, accertandomi del suo stato di salute. Non sono un disgraziato, sappiatelo.

La pattuglia dei carabinieri di passaggio si ferma, il passante annuncia alla folla radunatasi (mezzo quartiere) che è stato la signora a venirmi addosso.

Solito iter, 118 e vigili urbani, medici improvvisati, parenti che arrivano di corsa, la vecchia si riprende, vuole essere portata a casa, tutti le sconsigliano di spostarsi, lei insiste, l’accompagnano nell'androne del palazzo (contro il mio parere), la fanno sedere (dove cazzo hanno trovato la sedia lo sanno solo loro!), poi arrivano i soccorsi che bestemmiano in tutte le lingue, comprese quelle che non conoscono per non aver trovato la ferita sul luogo dell'incidente.

Nel giro di mezz’ora mi ritrovo solo, è calata la sera, la mia auto (la ruota più vicina al marciapiedi non aveva oltrepassato la riga che delimita il parcheggio al centro della carreggiata) occupa una corsia di una strada di gran traffico, dalle auto di passaggio arrivano insulti “levala da lì (aggiungono cose irriferibili)”, “spostati” i più gentili, qualcuno vuole aiutarmi. Ovviamente quando c’è un ferito (ferito?, a me non sembra proprio) non puoi spostare l’auto prima dei rilievi.

Finalmente dopo un’ora arrivano i vigili in forze, iniziano a lavorare, fotografano, segnano la strada con il gesso, mi interrogano; la giovane vigilessa mi guarda negli occhi, si avvicina, io indietreggio, mi vuole baciare (così l’ho interpreto in un primo momento), io, timido, indietreggio ancora (ti pare, così, al primo appuntamento, senza neanche presentarci). Vuol capire se sono sotto l’effetto di qualche sostanza o alcool (peccato per il bacio, però, era molto carina).

La vecchia è in codice rosso, sebbene sia lei che ha investito me, diciamolo. C’è il sequestro del veicolo se la prognosi è superiore a 40 giorni o riservata (sequestro dell’auto o del carrello della spesa?); poi tutto si sgonfia, codice giallo, sposti il veicolo che intralcia. Ah, pure.

La faccio breve, sono passati poi dei mesi in cui mi sono disinteressato della vecchia, le avrei mandato dei fiori solo nel caso che… (avete capito!). Un giorno mi chiama la mia assicurazione, l'hanno risarcita, ma come, dico io, è lei che ha investito me. I pedoni (anche se non attraversano la strada regolarmente, andatevi a vedere il C.d.S.) hanno sempre ragione davanti un giudice perché è parte più debole. E poi ci si è basati sulla relazione dei vigili. Ma stia tranquillo che con il bonus protetto della sua polizza non scatta l’aumento.

Voglio vederci chiaro, mi reco al Comando dei vigili, scelgo le foto (si pagano gli scatti che vuoi portarti via, scarto quelle dove la mia auto non è venuta bene), leggo il verbale.
- Vede, ecco qui, il segno sulla sua auto, dove ha colpito la signora (vecchia, NdA)”.
- Scherza, vero?
- No, vede questo segno chiaro in mezzo al portellone, sopra la targa?
- Impossibile, è la signora (sempre la vecchia) che mi ha investito e per giunta di lato.

Amareggiato vado via.

Avrei dovuto accertarmi io che i vigili non fossero sotto effetto di droghe o alcool, confondere uno schizzo di guano per un segno del tamponamento lo ritengo più che grave, semplicemente ridicolo (forse solo divertente).

Comunque la mia auto non ha riportato danni e non ha subito traumi a seguito dell’incidente, perlomeno non mi ha mai detto nulla né traspare qualcosa di anomalo dal suo comportamento. Chissà però se cova del rancore. Ogni volta che ripassiamo per quel luogo la sento scalpitare, sento che osserva, spia, aspetta, come se gli dispiacesse di aver lasciato il lavoro a metà...

STHEPEZZ

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