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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

ABUSARNE CAUSA DIPENDENZA

ABUSARNE CAUSA DIPENDENZA - Ecco, capo, tutto è avvenuto qui. - Vedo, disse il Vicequestore osservando il corpo del ciccione in camicia e bretelle, la macchia di sangue sul suo petto, la mano protesa quasi ad afferrare uno dei falli caduti dalla libreria, la cassaforte aperta e il coltello in terra. - Ho preso le testimonianze del barista e degli addetti alla sala, loro sono estranei, erano tutti al lavoro; in quel momento c’era la lapdance e il locale era pieno. I clienti sono stati tutti identificati, nessuno è uscito, ne siamo certi. - Chi ha dato l’allarme? - Una delle ragazze, era andata dal gestore per avvisarlo che un cliente voleva appartarsi con lei. Poi il barista ci ha chiamato. - Voglio parlare con le ragazze. Entrarono in una stanza, una specie di sala d’aspetto, intuì che da lì si potesse accedere alle salette riservate, dove lo spettacolo si sarebbe fatto più audace. Erano quattro, con i rispettivi clienti; meno male pensò, stavolta erano ben rivestiti; ...

TAROCCHI, VITA E MORTE

TAROCCHI, VITA E MORTE In genere non amo scrivere di cose vere, a volte nei miei racconti inserisco episodi o piccoli accadimenti reali ma la struttura è sempre di pura fantasia. Sono decenni che ho in testa un racconto basato sui Tarocchi.  Me ne innamorai (non sono un esperto, lo dico subito) durante l’ultimo anno di liceo. Ero uno dei redattori dell’annuario della scuola, scrivevamo articoli, correggevamo bozze, sollecitavamo i contributi da parte di altri.  Il mio professore di inglese era anche pittore, amava la magia, i misteri e l’occulto. Aveva dipinto dei quadri con la sua personale interpretazione dei Tarocchi, e alcune foto (a dire il vero un poco inquietanti) e un bell’articolo finirono nell’annuario. M’incuriosii, comprai un mazzo di Tarocchi, iniziai a studiarli con l’aiuto di alcuni libri (internet non c’era). Fu una passione fulminante, i miei amici mi prendevano in giro per questo, ovviamente non mi peritavo di leggerli pubblicamente, solo ...

VOCAZIONI A SE(?)SO UNICO

VOCAZIONI A SE(?)SO UNICO Erano seduti al bar del piccolo hotel che lei aveva indicato come comodo e sufficientemente isolato. Il cameriere aveva portato i caffè, quasi ci fosse bisogno di eccitarsi un altro po’. Era il loro primo appuntamento, un appuntamento al buio, avevano amoreggiato sui social, in alcuni momenti anche pesantemente. Ormai conoscevano a memoria i reciproci gusti, si trattava ora di metterli in pratica. - Se tu poi ti riveli un serial killer?, disse lei. - Ahahah, potresti esserlo anche tu. La donna aveva circa quarantanni, portati con charme e sfrontatezza. Indossava un vestito a fiori che lui riconobbe come di un brand ma non avrebbe saputo dire quale. Lui era un trentacinquenne abbronzato e palestrato, i bicipiti enormi s'intuivano sotto le maniche della giacca che sembravano sul procinto di esplodere, jeans e scarpe sportive di marca. Capelli corti e sguardo canagliesco. - Andiamo, ordinò lei. - Andiamo. Si avviarono verso le sca...

LA GUARDIA E IL LADRO

LA GUARDIA E IL LADRO - Io voglio fare la guardia, come mio padre, disse Antonino, sparando con indice e medio sovrapposti e abbassando il pollice a simulare il cane della pistola. - Io il ladro. Così devi corrermi dietro e dimagrisci anche un po’, fece Paolo. - Ti acchiappo lo stesso. Stai attento quando diventi grande. Sempre che lo diventi…, replicò perfidamente Antonino. Paolo, strizzandosi le parti intime, rispose: - Vaffanculo, aggiungendo poi un a domani . Attese che Antonino fosse entrato nel portone e dette un calcio all’aria, immaginando fosse il sedere dell'amico, poi si avviò verso la piazzetta cantando a squarciagola. - Sì, questa è la mia sera, lo sento. Iniziò a camminare con fare accorto, come se ogni motorino potesse essere una possibile preda. Non ne vide che qualcuno di passaggio e con sopra il legittimo proprietario. Non ce n’erano molti neanche parcheggiati, anche se sarebbe stato troppo rischioso. Intorno c’erano troppi bambini che g...