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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

IN PUNTA DI PIEDI

IN PUNTA DI PIEDI L’ho capito rigirandomi nel letto durante il risveglio e non provando alcuna necessità di sistemarlo. Ne ho avuta la certezza infilando la mano nelle mutande, scopro le lenzuola e me le calo incredulo. Non c’è, neanche nel letto né in terra, dove subito mi cade l'occhio. Mi siedo sulla sponda. Ho un ricordo confuso, qualche frammento. C’era molta gente ieri sera alla festa. Avevo bevuto. Una sexy infermiera. Calze bianche con giarrettiera, la cuffietta, il camice stretto sul seno strizzato e una massa di capelli ricci e biondi. No, il viso non lo ricordo, solo la nuca. Sono confuso. Getto uno sguardo nella stanza, cercando di rintracciare qualche indizio. Mi alzo e giro per casa. Torno nella stanza e, incurante del costume da pagliaccio noleggiato per la festa, mi siedo sulla poltroncina ai piedi del letto. Socchiudo gli occhi. Respiro cadenzando ritmicamente le emissioni, inizia a girarmi la testa. Riesco a riportare il respiro alla normalità...

NAVIGARE

NAVIGARE - Atteeento all’autovelox… - Ecchecazzo! Adesso me lo dici? - Scusa amore, stavo accendendo una sigaretta e non l’ho visto, si giustificò la donna. - Cazzo! Andavo a centottanta e tu dici scusa amore. Prima la stradale e ora l’autovelox! Un cieco avrebbe fatto meglio!, disse l’uomo gettando uno sguardo alla cartina sulle gambe della donna. - Amore, ti prometto che…, atteeento! Dovevamo girare a destra!, precisò con un filo di voce. - Allora vai affanculo tu e tutti quelli che come te insistono sull’inutilità del navigatore. Almeno quello non dorme e non fuma come te, urlò tirando giù il finestrino e respirando con il naso fuori dall’auto. Dopo qualche minuto di silenziosa tensione la donna disse con voce supplicante: - Amore, ti puoi fermare all’autogrill che devo fare pipì? L’uomo entro nell'area di sosta, fermò bruscamente l’auto davanti ai bagni e ordinò: - Sbrigati! La donna uscendo dai bagni vide l’uomo che la seguiva con lo sguardo. Agita...

SOLE ROSSO

SOLE ROSSO Non ha senso stare qui, seduto con le gambe protese verso un flusso regolare e pigro di marea che ricopre le rocce della riva, prima che un sole tiepido ritorni a farle asciugare e brillare, mentre le automobili alle mie spalle non si curano affatto di me. Strisce parallele di nuvole, bianco sporco e rosse, paiono lame pronte a calarsi sulla schiena oramai scoperta del giorno. Io non faccio nulla per difendere un pezzo di vita mia, e di tutti, che va. Chissà se domani sarà uguale? Il cielo poggia sui monti all’orizzonte; questo spettacolo sembra dirmi di stare sereno, che in fondo c’è una certezza, o almeno la speranza che in ogni parte del mondo ciascuno ha una possibilità. Il sole scende senza fretta dietro i rilievi, in luoghi, dove gente inconsapevole di questa bellezza si prepara a ritrovare i propri affetti o forse a fuggirne per sempre. Ho voglia di fumare ma è come se fosse impossibile muovermi; allora non mi resta che fissare i riflessi del ...