VITTIMA O CARNEFICE? Sentì il bisogno di sistemarlo. Si rese conto che non avrebbe potuto farlo, era legato come un salame. Le cinghie di cuoio lo cingevano per tutto la lunghezza del corpo, dalle caviglie, a distanza regolare, fin quasi alle spalle. In bocca aveva qualcosa di tondo, immaginò fosse una di quelle palle di gomma che usano nel bondage o i torturatori. Gli tolsero in cappuccio, una bellissima ragazza succintamente vestita glielo stava smanettando, lo avrebbe preso in bocca se non fosse che l’altra, quella mulatta e altissima, non le avesse dato un colpo con il fianco e spostata di lato. - Tocca a me, disse mentre si tirava su la minigonna. Provò una strana sensazione, un misto di soddisfazione e fastidio; quando mai una sventola del genere avrebbe concesso a lui certe attenzioni e, al tempo stesso, gli era calato un malessere quasi fisico. Era certo che non fosse la prima volta nel giro di qualche ora che lo usavano a sua insapu...